mercoledì 27 febbraio 2008

Immondizia: Dieci Soluzioni


1) Spedirla nello spazio (ispirato da Futurama)

2) Mandarla a Malpensa e lasciare che sparisca insieme ai bagagli (ispirata da Crozza)

3) Chiamare Harry Potter

4) Sbriciolarla finemente e lanciarla come coriandoli aromatici allo Stadio San Paolo

5) Istituire il campionato mondiale di "Sculture con il pattume"

6) Spostarla al centro della carreggiata e utilizzarla come spartitraffico

7) Buttarla nello stretto di Messina e risparmiare sulla costruzione del ponte

8) Utilizzare il Vesuvio come bruciatore

9) Costruire "Napoli 2" partendo dal secondo piano.

10) Lasciare tutto come è. Che sarà mai 'nu poco e munnezza...

(ps: questa rubrica è un omaggio a Dave Letterman)

(L)

domenica 17 febbraio 2008

Hermosa live




Serata di grande musica ieri sera a Brescia per l’esordio live degli Hermosa. Il pubblico, raccolto per l'occasione in una casa privata, non ha celato il proprio entusiasmo alla fine dell’esibizione.
Il quartetto ha suonato otto pezzi inediti, aprendo lo show con i brani più ritmati per addentrarsi gradualmente in un’atmosfera poetica ed intimista. Davide Pani (chitarra e voce) non ha deluso, supportato egregiamente dagli altri membri della band. In chiusura, free drinks per tutti e cover fino a tarda sera. Gli Hermosa, da tempo amici del Floozie, entreranno tra non molto in sala di registrazione, per produrre il loro primo lavoro. E noi ci saremo, pronti a rivivere le emozioni di una grande notte di musica.
(N)

giovedì 14 febbraio 2008

Floozie chi va al cinema - Into the wild



Mentre scrivo questa recensione sta girando nel lettore le stupenda “No Ceiling”, cantata da Eddie Vedder e tratta dall’altrettanto stupenda colonna sonora del film di cui parlerò: Into the wild, regia di Sean Penn.
Il film è ispirato alla vera storia di Christopher McCandless, un giovane che terminati gli studi decide di mollare tutto e partire per le terre selvagge dell’Alaska, non senza prima aver girato per gli States ed esser finito anche in Messico.
La sua non è una semplice fuga per la libertà ma per la Verità, non è un semplice rifiuto della modernità ma delle gabbie e delle schiavitù sociali che essa genera, con i miti del denaro, dello status sociale come unico metro per giudicare un uomo.
In questa ricerca di se stesso, Christopher incontrerà tanti che come lui in qualche modo hanno fatto la sua scelta ma scelto modi diversi per viverla: una coppia di hippies, un gruppo di farmers americani, un anziano ex-soldato dell’esercito americano…da tutti loro il ragazzo imparerà qualcosa ma solo alla fine capirà ciò che forse davvero conta.
Il film di S. Penn ci racconta tutto questo dando con la regia il giusto ritmo agli eventi, catturando con una raffinata fotografia la magia dei paesaggi americani, regalandoci intatta la complessità dei personaggi senza mai essere banale.
Emile Hirsh, l’attore che interpreta McCandless, è bravissimo a trasmettere le fatiche, umane e fisiche, di questo percorso del giovane ma non sprovveduto idealista.
Ottima la scelta dei sottotitoli ai testi delle bellissime musiche del film.
Into the Wild è un film necessario per chi ha rincorso un sogno mettendosi in gioco o ha desiderato di farlo, per chi ancora non ha capito cosa cercare e se vuole davvero cercare qualcosa, per chi ama l’America.
O più semplicemente, un capolavoro.
(Lsd)

martedì 12 febbraio 2008

Il Buono, il Brutto e la Cattiva


Si sa, questo è un mondo difficile.
Poche occasioni per gioire e innumerevoli testimonianze di sofferenza e difficoltà (a parte me, che me la spasso e la mattina mi sveglio più allegro di quando sono andato a dormire, beatamente).
Tuttavia, bisogna tenere duro. Mi rivolgo in particolare a don Nicolò Anselmi, responsabile per la pastorale giovanile della Cei, e ai suoi ragazzi.
Chiacchierando con un gruppetto di giovani (fonte: Apcom 12 Feb) don Anselmi ha saputo della scena erotica tra Moretti e la Ferrari nel film Caos calmo, nelle sale in questi giorni.
"Una giovane me ne ha parlato via e-mail definendola terribile: i due attori fanno l'amore in piedi, vestiti, senza guardarsi in faccia... Capisco che la scena vada letta e inserita nel contesto del film - osserva il sacerdote - ma confesso che anch'io sono rimasto stupito e disturbato: da un bravo regista e coraggioso idealista come Moretti e da un volto sensibile e delicato come la Ferrari mi sarei aspettato una scena romantica, soffusa, tenera... magari un momento d'amore aperto alla vita, ad un figlio".

Io vi sono vicino: già dev'essere stato terribile sorbirsi un film di Moretti, figurarsi vederlo nudo.

(L)

lunedì 11 febbraio 2008

L'Italia Dei Favori


So che è patetico, ma me la godo proprio.
Patetico perchè, da Juventino, so che un anno di B rispetto ad un decennio di misfatti sportivi è una punizione incredibilmente piccola: quindi tutti i tifosi della Juve dovrebbero tenere il becco chiuso per un bel pezzo ancora (per quanto l'Italia sia il Paese dei Ladri Celebrati, quindi non c'è nessun vincolo morale e di decenza dei costumi).
Poi è patetico godere di non essere al primo posto in classifica e starsene beatamente al terzo.
Tuttavia, rido di gusto quando sento dire in giro che:

- L'Inter non ha bisogno di favori arbitrali, perchè è già forte di suo.
- Certi errori sporcano vittorie strameritate.
- Che la sudditanza psicologica in effetti esiste da sempre in Italia.
- Che l'Inter ha avuto 8 rigori a favore e 2 contro finora. La Juve 6 contro e 5 a favore.
- Che gli errori alla fine si bilanciano.
- Che è inutile vincere in Italia se poi non ci si conferma in Europa.
- Che il povero Zlatan è stufo di sentire insulti ovunque vada negli ultimi 3 anni e mezzo...

Io rido e osservo divertito non perchè si tratta dell'Inter: chi mi conosce sa che non mi manca l'onestà intellettuale sportiva. Solo, non riesco a trattenere le risate quando penso che il copione è rimasto intatto, ma i personaggi si sono cambiati di abito. Se in Italia è normale che uno Juventino qualsiasi si senta defraudato dei propri meriti e un Interista debba difendersi dagli sfottò da bar due anni dopo lo scandalo Calciopoli, allora mi aspetto che tra poco le fontane diano vino, gli alieni atterrino sulla terra e Jim Morrison ritorni da qualche parte in compagnia di Elvis.
Realtà batte fantasia 1 a 0 su rigore (dubbio).

(L)

sabato 9 febbraio 2008

Floozie's Events

Siete tutti invitati all'inaugurazione della mia piccola mostra fotografica, domenica 10/2 al Martha, diciamo dalle 19,30 in poi, offrirò un giro di vinello. Grazie a tutti.

(T)

giovedì 7 febbraio 2008

Cultura Moderna (Bookshop 2.0)


A grande richiesta, per tutti gli amici di Floozie.


La coerenza prima di tutto:
"Vorrei il magnete dei cavalli, anche perchè mi chiamo Cavallini."
-
Palinsesto tv:
"Su al primo piano ho visto un programma che si chiama "America!": ce l'ha?"
(NB: intende un dvd, credo)

La fantasia al potere:
"Vorrei il magnete di Pecos Bill."
(NB: credo volesse Buffalo Bill, ma non c'è nemmeno quello)

Equi e solidali:
"Ma gli oggetti in vendita vengono prodotti artigianalmente dagli indiani d'America?"

Più che bisestile:
"Quanti soggetti ci sono nel carnet di cartoline?"
"Diciotto."
"E sul calendario?"
Direi dodici.

Enigmatico:
"Avete i poster di questi (sott. quadri)?"
"Sono questi i poster."
"Cioè?"

Megalomane:
"Si può comprare il manifesto gigante che si vede in piazza?"

Guerrafondaio:
"Il temperino catapulta funziona veramente?"
"Sì."
"E il cannone?"

Ad libitum:
"Quanto costano i poster?"
"Quelli piccoli 15, quadrati 18, grandi 21."
"E questo?"
"15."
"E quello della ragazza sul divano?"
"18, è quadrato. Piccoli 15, grandi 21."
"Ah. E questo?"

I-Pod Generation:
"Il catalogo è questo?"
"Sì."
"E ci sono le cuffie?"
(NB: intende le audio-guide. Se ci pensate è allucinante...)

S.P.Q.R. alla riscossa:
"Vorrei il segnalibro con la testa di Giulio Cesare."
(NB: è la "vittoria alata")

Giochi preziosi:
"Quanto costa il ciondolo?"
"Quattro euro."
"E' d'oro?"

Locandina comunista:
"Mi dà il poster del manifesto?"

Hard Discount Style:
"Vorrei comprare il catalogo dei poster."

Alchimia a parte:
"Questi cosa sono?"
"Magneti?"
"A cosa servono?"
"Si attaccano al frigo."
"Ma si possono attaccare solo al frigo?"

Multimedialità:
"Questo cos'è?"
"Un cd musicale."
"Ma ci sono i quadri della mostra?"

Chi non beve in compagnia...:
"La mostra è tutta qui?"
(NB: la mostra è su. Questo è il bookshop. Ma era ubriaco)

Leggo ad personam:
"Vorrei La nascita dell'impressionista"
(NB: è La nascita dell'Impressionismo)

Scopa nel c*lo e ti ramazzo la stanza:
"Se compro il catalogo mi accompagnate alla stazione?"
(NB: giuro che non scherzava. Chiaramente era un matto. Matto vero.)

L'impiegata del mese:
"Vorrei i magneti (di marmo) di Santa Giulia."
"Non mi sembra che ci siano magneti di Santa Giulia..."
"E questi?"
"Sono sottobicchierini."
(NB: sono effettivamente magneti di marmo, con la calamita dietro)

That's all folks!
(L)

mercoledì 6 febbraio 2008

Proporzionalmente Disilluso (E Incattivito).




Prima di tutto, c'è un interrogativo che non mi dà tregua: perchè quella in Campania la chiamano emergenza rifiuti? E' come se il Tg dell'una andasse sempre in onda, ogni giorno, come "edizione straordinaria". Patetico.
Come patetica è l'omertà dell'informazione nel non nominare quasi mai la parola magica dell'emergenza rifiuti: camorra.
Sappiate che: i manifestanti che non vogliono far riaprire le discariche sono pagati "a giornata", e trattandosi di buontemponi e disoccupati non hanno nessuna voglia di vedere la fine dell'emergenza. Inoltre, c'è un'altra notizia utile per chi non è pratico, come me, di vita politica ed economica del Sud: fino a quindici anni fa questa "emergenza" non c'era, perchè i rifiuti erano portati in Albania dalla camorra con le navi che al ritorno erano cariche di sigarette.
Quando quest'appalto non è stato rinnovato (per presunte infiltrazioni di camorra nelle società che vincevano gli appalti, ah ah), il blocco è stato inesorabile, prima lento e poi totale: tutti i mezzi ordinari di smaltimento sono in mano alla camorra.
E sentire le opinioni dei manifestanti che queste cose le sanno meglio di me, mi dà il voltastomaco.
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Come certi signori dell'Università La Sapienza. Inqualificabili per mancanza di basilari concetti di vivere civile. Altro che laicismo: sono convinto che dei bambini dell'asilo sarebbero stati capaci di fare una figura migliore. Almeno quelli sono ingenui (e poi, spiegatemi perchè davanti alla più grande autorità cattolica ci sono le barricate degli intellettuali mentre questi stessi usurpatori di cariche accademiche si abbassano i pantaloni davanti a terroristi sic et simpliciter, al punto da aver creato quella sottilissima e ridicola differenza tra terroristi e resistenti.
Non sapete neanche dove sta di casa il laicismo. E se combattete in nome della libertà, sappiate che nella dinamite di coloro davanti ai quali stendete tappeti rossi non ce n'è moltissima.
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Invito tutti coloro che hanno ancora a cuore la sorte politica di questo paese a votare scheda bianca alle prossime imminenti elezioni. Affinchè l'elettorato passivo dia l'unico segnale di moralità a sua disposizione, non disertate le urne e non esprimete alcuna preferenza di lista.
Il proporzionale, il premio di maggioranza e tutti questi meccanismi riflettono in pieno lo stile della nostra classe dirigente: non per niente si chiama porcellum.
Io non voglio essere responsabile del nuovo tuffo nel fango di questo paese. Soltanto ai porci piace sguazzare nel loro stesso liquame.
In tutti i paesi democratici del mondo chi perde le elezioni non si ricandida. Chi vince esegue un programma. Il parlamento fa le leggi, i ministri governano e la magistratura si occupa di altro. Il capo dello stato è imparziale.
L'opinione pubblica è severa con chi sbaglia cosicchè non si perpetuano scempi e abusi personali.
Nei paesi democratici.
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Il mio insegnante di filosofia della prima Liceo (tipo abbastanza originale) disse una volta che la democrazia rappresentativa (cioè quella in cui il popolo esprime un Parlamento, e un Senato nel nostro caso) è un sistema perfetto.
Diceva: se in Parlamento c'è, mettiamo caso, un venti per cento di ladri e mafiosi, è perchè il venti per cento dell'elettorato passivo è, di fatto, composto da ladri e mafiosi, e mandano i loro rappresentanti alla Camera.
Con il proporzionale non avete nemmeno la possibilità, se siete dei malavitosi, di farvi rappresentare da qualcuno che curi i vostri interessi.
Quindi la mia idea è questa: andate proporzionalmente a fanc*lo. Io non mi presto a questo gioco.
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(L)