(T)
martedì 27 novembre 2007
domenica 25 novembre 2007
mercoledì 21 novembre 2007
Il colloquio dei colloqui (2)
Oggi mi è arrivata una notizia che ritengo a dir poco imprevedibile. Mi ha chiamato la ragazza di Man Power a distanza di un mese dal mio mitico colloquio (vedi il link) http://ildiariodifloozie.blogspot.com/2007/10/il-colloquio-dei-colloqui.html ,mi ha chiamato per dirmi che hanno selezionato proprio me. Come forse qualcuno ricorderà, ero convinto che fosse andato malissimo, e soprattutto ero stato "interrogato" dalla mia cattivissima vicina di casa. Ora però mi ha preso davvero in contropiede. Dico io: "Che senso ha decidere di assumere una persona, che ti sta su i c*glioni a priori come me?". Sono davvero confuso, non capisco cosa voglia da me. Il contratto partirebbe da lunedì prossimo e ha la durata fino a fine gennaio 2008. Non vorrei che questa sballata si stia divertendo e che dopo avermi fatto fare Natale, la notte di Capodanno (sono previsti turni notturni), mi dica ciao è stato un piacere. Tra le altre cose, ho nuovamente litigato con il suo vecchio sabato mattina in garage; ero con il mio amico Gianma in macchina, abbiamo incontratto il tizio e abbiamo discusso per chi si sarebbe dovuto spostare per far passare l'altro. (tipica lite da condominio da italietta)
Inoltre in CCIAA mi han detto (stra Zeong) che dopo metà gennaio dovrei ripartire con un nuovo contratto(ma non c'è nulla di certo), presumibilmente di sei mesi/un anno. L'unico motivo per cui son tentato di mollare la CCIAA è che dall'altra parte, se la mia vicina non fosse una sadica (non nego di essere un paranoico), potrebbe trasformarsi in un lavoro a tempo indeterminato. Chiedo a tutta la comunità floozie un piccolo consiglio poichè so che tra voi ci sono giuristi ormai avvocati, noti sociologi, filosofi, cazzari, musicisti, esperti d'arte ecc...insomma tutte persone iscritte al club della Bcc (Brescia che conta). Grazie a tutti
Inoltre in CCIAA mi han detto (stra Zeong) che dopo metà gennaio dovrei ripartire con un nuovo contratto(ma non c'è nulla di certo), presumibilmente di sei mesi/un anno. L'unico motivo per cui son tentato di mollare la CCIAA è che dall'altra parte, se la mia vicina non fosse una sadica (non nego di essere un paranoico), potrebbe trasformarsi in un lavoro a tempo indeterminato. Chiedo a tutta la comunità floozie un piccolo consiglio poichè so che tra voi ci sono giuristi ormai avvocati, noti sociologi, filosofi, cazzari, musicisti, esperti d'arte ecc...insomma tutte persone iscritte al club della Bcc (Brescia che conta). Grazie a tutti
(T)
P.s Domani sera tardi devo comunicare la mia decisione!
Pubblicato da floozie alle 17:10 12 commenti
domenica 18 novembre 2007
venerdì 16 novembre 2007
A Volte Ritornano (Bookshop, Un Anno Dopo)
Torno giusto ora dal diario di Ploozie (vedi commento e relativi ringraziamenti ad un lettore assiduo anche in questi tempi magri), un blog dove si discute di arte, di filosofia e cultura contemporanea. Su Ploozie mi sono appena aggiudicato, per dodici milioni di euro virtuali, questa micro riproduzione di Bierstadt intitolata "Temporale tra le montagne". Lo so, il titolo non è il massimo dell'originalità; infatti ho acquistato questo capolavoro solo per il nome dell'autore, che in italiano significa "birra allo stadio".
Le care vecchie abitudini...
Ho messo su questa introduzione bislacca per allungare il brodo del post e per entrare in clima museale. Difatti tra pochi giorni (per me pochissimi, perchè dobbiamo prima montarlo, il bookshop) riapre il baraccone delle "Grandi Mostre" a Brescia.
(Immagino un coro diviso a metà tra olè! e un più italico buu, fischiare!, quest'ultimo copyright di Mare, che ci guarda da Dublino).
Sono contento di ciò, e per diversi motivi:
- Potrò tornare nel luogo dove molti mesi fa di mattina scambiavo solo timidi e assonnati saluti con (A), e rifare la stessa scena per motivi professionali, ma ridacchiando tra me e me.
- Ricominciare ad avere uno stipendio, e non un salario un pò così (ho detto tutto...).
- Collezionare nuovamente le perle di saggezza dei miei eroici avventori, tanto apprezzate l'anno passato, culto e vanto esclusivo di questo blog.
Cosa si inventeranno stavolta? Certo, il titolo della mostra (un semplice America!) li avvantaggia rispetto allo scorso anno (Turmen-Tournèe e gli impressionismi, giusto per citare), ma io sono fiducioso: la mente umana sa varcare i limiti dell'assurdo e della fantasia nei modi più insoliti e improvvisi. E nei musei c'è ottimo e fertile humus per professionisti della caz*ata e schegge impazzite ancora da svezzare.
Io sono pronto, aspetto di essere illuminato dalla luce della verità artistica altenativa e investito dalla controsaggezza popolare.
Tutti i pomeriggi, fino a chiusura.
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Le care vecchie abitudini...
Ho messo su questa introduzione bislacca per allungare il brodo del post e per entrare in clima museale. Difatti tra pochi giorni (per me pochissimi, perchè dobbiamo prima montarlo, il bookshop) riapre il baraccone delle "Grandi Mostre" a Brescia.
(Immagino un coro diviso a metà tra olè! e un più italico buu, fischiare!, quest'ultimo copyright di Mare, che ci guarda da Dublino).
Sono contento di ciò, e per diversi motivi:
- Potrò tornare nel luogo dove molti mesi fa di mattina scambiavo solo timidi e assonnati saluti con (A), e rifare la stessa scena per motivi professionali, ma ridacchiando tra me e me.
- Ricominciare ad avere uno stipendio, e non un salario un pò così (ho detto tutto...).
- Collezionare nuovamente le perle di saggezza dei miei eroici avventori, tanto apprezzate l'anno passato, culto e vanto esclusivo di questo blog.
Cosa si inventeranno stavolta? Certo, il titolo della mostra (un semplice America!) li avvantaggia rispetto allo scorso anno (Turmen-Tournèe e gli impressionismi, giusto per citare), ma io sono fiducioso: la mente umana sa varcare i limiti dell'assurdo e della fantasia nei modi più insoliti e improvvisi. E nei musei c'è ottimo e fertile humus per professionisti della caz*ata e schegge impazzite ancora da svezzare.
Io sono pronto, aspetto di essere illuminato dalla luce della verità artistica altenativa e investito dalla controsaggezza popolare.
Tutti i pomeriggi, fino a chiusura.
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(L)
Pubblicato da floozie alle 15:05 9 commenti
martedì 13 novembre 2007
Forse Non Essenzialmente Rino
La cosa più bella è che diversi, tra amici e parenti lontani, mi hanno chiamato o mandato messaggi. Pensare a me quando il tema è Rino mi riempie di orgoglio. Questo, insieme al dato oggettivo di averci almeno provato, finisce nella colonna dei meriti di una fiction che, come mi aspettavo, ha fatto acqua da tutte le parti; al punto che, esasperato, mi sono rifiutato di guardare la fine che si preannunciava particolarmente melodrammatica, in linea con tutto il resto.
Come detto, me lo aspettavo. Una fiction è un prodotto di largo consumo, girato con attori non proprio di prima fascia e tendente alla semplificazione narrativa (principio che contesto, ma purtroppo è così). Inoltre tutti coloro che sono molto preparati in una determinata materia (e modestia a parte sono decisamente esperto di vita e opere di Rino) restano sempre delusi dalle rivisitazioni, barricandosi dietro i soliti pareri tecnici che lasciano il tempo che trovano: è la tv, non un documentario.
Però, il punto dolente è un altro: ho visto quasi per intero un film dove la musica era marginale, assente per lunghissime sequenze; dove gli elementi romanzati erano protagonisti e non di contorno; infine ho visto un ritratto di Rino molto lontano da quello che immagino fosse il suo carattere: ironico fino all'esasperazione, creativo, leggero, decisamente cazzaro e anarchico nel senso più nobile, e politico, del termine. Rino non era certo un poeta maledetto, o un tenebroso (nonostante i problemi con l'alcol che gli autori hanno avuto la decenza di non nascondere, nel clima apologetico della tragica fine del cantautore). Ho visto qualche sprazzo interessante all'inizio, dove un volenteroso Claudio Santamaria, chitarra alla mano, ha imitato in modo eccellente il giovane Rino degli esordi difficili. Ma, rovescio della medaglia, tutte le canzoni presenti nella colonna sonora sono state reincise da Santamaria. Bravo lui, ma se si fa un film senza avere nemmeno i diritti sulle canzoni originali, stiamo proprio alla frutta, al caffè offerto dalla casa. All'amaro.
Ultima, avvelenata considerazione: non è stata mai menzionata l'origine crotonese di Rino che, come me, ha cambiato città all'età di undici anni (io dodici). Se qualcuno, in un lontano futuro (zeong) decidesse di scrivere qualcosa su di me; se questo qualcuno si dimenticasse di citare la mia origine, che è parte fondamentale del mio modo di vedere e vivere le situazioni quotidiane; ebbene io a questo qualcuno direi di cambiare mestiere. O di cambiare soggetto.
PS: a chi volesse approfondire la storia di Rino Gaetano consiglio vivamente "Rino Gaetano - Live", di E. Di Marco; edizione Nuovi Equilibri, collana Eretica Speciale, anno 2001. Credo costi 13 o 14 euro.
-Come detto, me lo aspettavo. Una fiction è un prodotto di largo consumo, girato con attori non proprio di prima fascia e tendente alla semplificazione narrativa (principio che contesto, ma purtroppo è così). Inoltre tutti coloro che sono molto preparati in una determinata materia (e modestia a parte sono decisamente esperto di vita e opere di Rino) restano sempre delusi dalle rivisitazioni, barricandosi dietro i soliti pareri tecnici che lasciano il tempo che trovano: è la tv, non un documentario.
Però, il punto dolente è un altro: ho visto quasi per intero un film dove la musica era marginale, assente per lunghissime sequenze; dove gli elementi romanzati erano protagonisti e non di contorno; infine ho visto un ritratto di Rino molto lontano da quello che immagino fosse il suo carattere: ironico fino all'esasperazione, creativo, leggero, decisamente cazzaro e anarchico nel senso più nobile, e politico, del termine. Rino non era certo un poeta maledetto, o un tenebroso (nonostante i problemi con l'alcol che gli autori hanno avuto la decenza di non nascondere, nel clima apologetico della tragica fine del cantautore). Ho visto qualche sprazzo interessante all'inizio, dove un volenteroso Claudio Santamaria, chitarra alla mano, ha imitato in modo eccellente il giovane Rino degli esordi difficili. Ma, rovescio della medaglia, tutte le canzoni presenti nella colonna sonora sono state reincise da Santamaria. Bravo lui, ma se si fa un film senza avere nemmeno i diritti sulle canzoni originali, stiamo proprio alla frutta, al caffè offerto dalla casa. All'amaro.
Ultima, avvelenata considerazione: non è stata mai menzionata l'origine crotonese di Rino che, come me, ha cambiato città all'età di undici anni (io dodici). Se qualcuno, in un lontano futuro (zeong) decidesse di scrivere qualcosa su di me; se questo qualcuno si dimenticasse di citare la mia origine, che è parte fondamentale del mio modo di vedere e vivere le situazioni quotidiane; ebbene io a questo qualcuno direi di cambiare mestiere. O di cambiare soggetto.
PS: a chi volesse approfondire la storia di Rino Gaetano consiglio vivamente "Rino Gaetano - Live", di E. Di Marco; edizione Nuovi Equilibri, collana Eretica Speciale, anno 2001. Credo costi 13 o 14 euro.
(L)
Pubblicato da floozie alle 10:38 7 commenti
venerdì 9 novembre 2007
Uno Dei Migliori
Nils Liedholm
Qualche giorno fa, insieme a Enzo Biagi si è spento Nils Liedholm. L'ex calciatore e allenatore svedese aveva 85 anni. Arrivò in Italia nel 1961 per indossare la maglia del Milan. Con i rossoneri disputò 359 presenze realizzando 81 gol e vincendo 4 scudetti. Il "barone", come era soprannominato, da allenatore guidò il Milan, il Verona, il Monza, il Varese, la Fiorentina e la Roma.
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Nils Liedholm si era da tempo ritirato a vita privata, realizzando il suo sogno di bambino: possedere una fattoria e produrre (assaggiandolo, diciamo così) vino. La sua assenza dal palcoscenico calcistico era dovuta non solo all'età; infatti Nils, oltre ad essere un campione di straordinaria classe e dalla carriera luminosissima (contribuì a portare ad un passo dal titolo mondiale la Svezia, nel '58) era un uomo di grande cultura e di ironia sopraffina: troppo distante dal parametro dell'uomo di calcio odierno per poter ancora fare parte del giro.
Il modo migliore per omaggiare quest'uomo l'ho trovato su un quotidiano di qualche giorno fa, che ha riportato una serie di battute che Nils ha detto, con assoluta serietà (segno di grande ironia, ndl) e nel suo italiano mai completamente "compiuto", ai suoi pupilli.
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«Il mister ci raccontava di quando era calciatore: "Un giorno tutti tifosi S. Siro in piedi ad applaudirmi per cinque minuti". E noi: "Mister, aveva fatto gol?". Lui: «Noo, sbagliato primo passaggio dopo 3 anni!"». (Giuseppe Giannini)
«Una volta disse di aver effettuato una rimessa laterale dalla sua area così lunga da mandare in rete un compagno in attacco. E noi: "Mister, ma saranno 60 metri di distanza!». E lui, con quel suo ritmo lento. "Ma palla prima fatto rimbalzo a terra!"». (Roberto Donadoni)
«Spogliatoi e squadra riunita, racconta: "Per colpa mia, quando giocavo, una volta abbiamo preso gol in contropiede". Noi: "Mister, aveva sbagliato a difendere?". Lui: "Noo, mio tiro troppo forte sbattuto contro traversa e tornato in metà campo avversaria". Le sparava così grosse senza ridere che anche noi quasi ci credevamo». (Filippo Galli)
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Nils Liedholm si era da tempo ritirato a vita privata, realizzando il suo sogno di bambino: possedere una fattoria e produrre (assaggiandolo, diciamo così) vino. La sua assenza dal palcoscenico calcistico era dovuta non solo all'età; infatti Nils, oltre ad essere un campione di straordinaria classe e dalla carriera luminosissima (contribuì a portare ad un passo dal titolo mondiale la Svezia, nel '58) era un uomo di grande cultura e di ironia sopraffina: troppo distante dal parametro dell'uomo di calcio odierno per poter ancora fare parte del giro.
Il modo migliore per omaggiare quest'uomo l'ho trovato su un quotidiano di qualche giorno fa, che ha riportato una serie di battute che Nils ha detto, con assoluta serietà (segno di grande ironia, ndl) e nel suo italiano mai completamente "compiuto", ai suoi pupilli.
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«Il mister ci raccontava di quando era calciatore: "Un giorno tutti tifosi S. Siro in piedi ad applaudirmi per cinque minuti". E noi: "Mister, aveva fatto gol?". Lui: «Noo, sbagliato primo passaggio dopo 3 anni!"». (Giuseppe Giannini)
«Una volta disse di aver effettuato una rimessa laterale dalla sua area così lunga da mandare in rete un compagno in attacco. E noi: "Mister, ma saranno 60 metri di distanza!». E lui, con quel suo ritmo lento. "Ma palla prima fatto rimbalzo a terra!"». (Roberto Donadoni)
«Spogliatoi e squadra riunita, racconta: "Per colpa mia, quando giocavo, una volta abbiamo preso gol in contropiede". Noi: "Mister, aveva sbagliato a difendere?". Lui: "Noo, mio tiro troppo forte sbattuto contro traversa e tornato in metà campo avversaria". Le sparava così grosse senza ridere che anche noi quasi ci credevamo». (Filippo Galli)
Poi quelle raccontate, e visto il personaggio sono pronto a scommettere sulla loro veridicità.
Altafini si nasconde nudo nell'armadietto di Rocco, e quando Rocco apre Altafini salta fuori sbraitando. Rocco urla per lo spavento e inizia a bestemmiargli dietro per dei minuti. Altafini,visto lo scherzo riuscito decide di rifarlo a Liedholm.
Stessa scena, solo che la reazione di Liedholm è stata molto diversa: nessuno spavento, mantiene la calma e dice ad Altafini: "questo non è il tuo armadietto."
Bruno Conti racconta spesso di aver dovuto sopportare lunghi viaggi in treno in trasferta con la Roma perchè Liedholm amava osservare i paesaggi. Questa passione costò alla Roma una eliminazione in Coppa Uefa nella Germania dell'Est e un'altra in Coppa Italia con l'Inter (perdendo tre a zero dopo aver vinto quattro a uno).
Posso unirmi? fu il commento che Nils riservò ad un noto calciatore della Roma degli anni Ottanta presentatosi all'allenamento in ritardo e in compagnia di due biondone sul sedile posteriore della sua auto sportiva.
Infine, leggenda vuole che Silvio Berlusconi, appena arrivato al Milan, avesse l'abitudine di criticare le scelte di Nils. Una volta Nils rispose ai giornalisti: "Berlusconi ha ragione: del resto lui all'oratorio giocava attaccante..."
Un mito, per davvero.
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Stessa scena, solo che la reazione di Liedholm è stata molto diversa: nessuno spavento, mantiene la calma e dice ad Altafini: "questo non è il tuo armadietto."
Bruno Conti racconta spesso di aver dovuto sopportare lunghi viaggi in treno in trasferta con la Roma perchè Liedholm amava osservare i paesaggi. Questa passione costò alla Roma una eliminazione in Coppa Uefa nella Germania dell'Est e un'altra in Coppa Italia con l'Inter (perdendo tre a zero dopo aver vinto quattro a uno).
Posso unirmi? fu il commento che Nils riservò ad un noto calciatore della Roma degli anni Ottanta presentatosi all'allenamento in ritardo e in compagnia di due biondone sul sedile posteriore della sua auto sportiva.
Infine, leggenda vuole che Silvio Berlusconi, appena arrivato al Milan, avesse l'abitudine di criticare le scelte di Nils. Una volta Nils rispose ai giornalisti: "Berlusconi ha ragione: del resto lui all'oratorio giocava attaccante..."
Un mito, per davvero.
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(L)
Pubblicato da floozie alle 14:30 13 commenti
lunedì 5 novembre 2007
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