martedì 13 novembre 2007

Forse Non Essenzialmente Rino

La cosa più bella è che diversi, tra amici e parenti lontani, mi hanno chiamato o mandato messaggi. Pensare a me quando il tema è Rino mi riempie di orgoglio. Questo, insieme al dato oggettivo di averci almeno provato, finisce nella colonna dei meriti di una fiction che, come mi aspettavo, ha fatto acqua da tutte le parti; al punto che, esasperato, mi sono rifiutato di guardare la fine che si preannunciava particolarmente melodrammatica, in linea con tutto il resto.
Come detto, me lo aspettavo. Una fiction è un prodotto di largo consumo, girato con attori non proprio di prima fascia e tendente alla semplificazione narrativa (principio che contesto, ma purtroppo è così). Inoltre tutti coloro che sono molto preparati in una determinata materia (e modestia a parte sono decisamente esperto di vita e opere di Rino) restano sempre delusi dalle rivisitazioni, barricandosi dietro i soliti pareri tecnici che lasciano il tempo che trovano: è la tv, non un documentario.
Però, il punto dolente è un altro: ho visto quasi per intero un film dove la musica era marginale, assente per lunghissime sequenze; dove gli elementi romanzati erano protagonisti e non di contorno; infine ho visto un ritratto di Rino molto lontano da quello che immagino fosse il suo carattere: ironico fino all'esasperazione, creativo, leggero, decisamente cazzaro e anarchico nel senso più nobile, e politico, del termine. Rino non era certo un poeta maledetto, o un tenebroso (nonostante i problemi con l'alcol che gli autori hanno avuto la decenza di non nascondere, nel clima apologetico della tragica fine del cantautore). Ho visto qualche sprazzo interessante all'inizio, dove un volenteroso Claudio Santamaria, chitarra alla mano, ha imitato in modo eccellente il giovane Rino degli esordi difficili. Ma, rovescio della medaglia, tutte le canzoni presenti nella colonna sonora sono state reincise da Santamaria. Bravo lui, ma se si fa un film senza avere nemmeno i diritti sulle canzoni originali, stiamo proprio alla frutta, al caffè offerto dalla casa. All'amaro.
Ultima, avvelenata considerazione: non è stata mai menzionata l'origine crotonese di Rino che, come me, ha cambiato città all'età di undici anni (io dodici). Se qualcuno, in un lontano futuro (zeong) decidesse di scrivere qualcosa su di me; se questo qualcuno si dimenticasse di citare la mia origine, che è parte fondamentale del mio modo di vedere e vivere le situazioni quotidiane; ebbene io a questo qualcuno direi di cambiare mestiere. O di cambiare soggetto.

PS: a chi volesse approfondire la storia di Rino Gaetano consiglio vivamente "Rino Gaetano - Live", di E. Di Marco; edizione Nuovi Equilibri, collana Eretica Speciale, anno 2001. Credo costi 13 o 14 euro.
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(L)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che ogni volta che mi lamento per la troppo prolungata assenza di "le so tutte!" voi sparate fuori un nuovo post annullando l'effetto delle mie lagne depresse (che senz'altro interessano a tutti!! eh!), condivido al 100%. Ragazzi, ne ho visto 5 minuti e mi è venuta una carie. Ora, io non sono certo un filologo di Rino, tuttavia il nostro era a mio avviso quanto di più lontano dall'immagine da bel figoso tenebroso di tizio santaqualcosa.

Anonimo ha detto...

il prossimo post verterà sulle lagne di la'po.
sarà intitolato "nunterreggaeppiù".

de he hi ho...

Anonimo ha detto...

non dimenticare che hai vissuto anche una ann a manfredonia. quante belle SITUAZIONI che vivesti pure giù da noi

Anonimo ha detto...

gualiò, un ann a modugno. a manfredonia non ci so sciuto mai, mooooò! le meglio SITUAZIONI le so viste a Polignano.

Anonimo ha detto...

perchè solo io e te sappiamo l'accento vero. u tremaun ca nan zi altr. W la Rosi

Anonimo ha detto...

Mentre girellavo per myspace, son finita sulla paginetta dedicata a Rino e c'erano un bel pò di commenti incazzosi con 'sta fic-tionne...pure ho letto che Rino ha recitato in "Pinocchio" di Carmelo Bene nel ruolo della volpe...troppo poliedrico!
au revoir!

Anonimo ha detto...

ecco! la volpe della coppia "il gatto e la volpe"!quello era rino, secondo me. Altro che jim morrison de noartri come l'han messo giù 'sti farlocchi di sceneggiatori farlocchi. bah. Cmq, ehi! Ma dove cavolo siete?Non è che avete aperto un altro blog senza dirmelo, tipo
"il diario di ploozie" e avete lasciato la gestione di questo alla malavita svizzera?