Per la serie "floozie chi va ai concerti e poi fa la recensione", eccovi un resoconto della serata di ieri, che mi ha visto appassionato spettatore - con fedele sorella al seguito; o forse il contrario...) - dell'incontenibile onda rock dei Muse, che definirei "un gruppo decisamente in canna".
Giunti con largo anticipo in piazza Bra (ribattezzata con incerti esiti umoristici piazza Reggiseno), abbiamo avuto il tempo di gironzolare per il centro veronese e fare anche una obbligatoria fermata a casa della sfortunata Giulietta. Sfortunata non solo per il triste esito della sua storia d'amore, ma soprattutto per il casino che ha in casa da quando si è saputa la storia...
Dopo abbiamo atteso al chioschetto sparandoci una latta di Tea freddo, per rinfrancarci dal caldo pazzesco di ieri.
Poi, finalmente, alle otto circa siamo entrati e abbiamo atteso quasi due ore comodamenti seduti sulle nostre poltroncine vip, congratulandoci a vicenda per il nostro buon gusto musicale e per i posti veramente giusti.
Quindi, il concerto.
Davvero superlativo.
I tre componenti sono dei veri virtuosi, ma spicca ovviamente Mat Bellamy.
Che ha una presenza scenica impressionante, che suona la chitarra da dio e il piano con una capacità di coinvolgimento straordinaria.
Ma di lui ho apprezzato specialmente una cosa: è davvero ispirato sul palco. Fa letteralmente l'amore con la chitarra, e ha tutti gli atteggiamenti tipici del rockettaro. Finalmente uno che si è guardato i vecchi filmati dei grandi rockers del passato...
La scaletta è stata bellissima, con alcuni innesti inaspettati che mi hanno reso particolarmente felice. Eccola (ma non me la ricordo in ordine preciso):
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Knights of Cydonia
Hysteria
Supermassive black hole
Map of problematique
Butterflies and hurricanes (migliore per esecuzione)
Starlight
Invincible
Soldier's poem
Hoodoo
Feeling good
Apocalypse please
Time is running out
Men of the mistery (inedito quasi per tutti...)
Sunburn
Unintended (stupendo regalo)
New born
Bliss (a sorpresa)
Plug in baby
Stockholm syndrome (mia preferita)
Take a bow
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Insomma, un corcerto intenso e fatica ripagata alla grande, quasi due ore di rock davvero potente e venti canzoni, sopra la media dei concerti dei Muse.
Al ritorno a casa ho evitato la sosta all'autogrill per la rustichella di rito a causa del caldo e della stanchezza, ma ho pensato ai miei amici che l'anno prima sono venuti con me all'Arena a vedere un'altra band.
Le tipiche suggestioni dell'Arena...
Dal vostro corrispondente cultura & spettacoli è tutto.
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(L)
7 commenti:
dev'esser stato proprio fico questo concerto. peccato per il salto della rustichella. com'è/come non è, mi è venuta un pò di nostalgia eaglesiana.
quella c'è sempre...
se proprio devo trovare qualcosa di negativo, direi che il pubblico poteva risparmiarsi certi passaggi di karaoke davvero imbarazzanti... Non so se hai presente il falsetto super prolungato di ciccio muse.
per (T) e (N) e altri eventuali e graditi avventori: 9.40 lio
lock lock lock
lo sapevo già ah ah ah ah ah !
p.s (N) chiedi scusa formalmente da parte mia a "Le so tutte" per la mia assenza dal suo show, ma ieri ero in missione topa, magari..non potevo e basta altro che topa.
magia dell'arena... il giorno prima ero lì a vedere e sentire tutt'altro: un'Aida che mi ha soddisfatto quasi completamente (e senza amplificazione ovviamente, sorprendente che si riesca a sentire un violino solo dalle gradinate più alte. 'sti romanacci. ci sapevan fare!)
Aggiornata la sezione "Floozie chi naviga". Date un'occhiata!
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