(L) Collabora Con La Giustizia

Sono le sette e quaranta di una luminosa mattina al castello di Brescia.
(L) è già al lavoro, e si sta impegnando nella mansione a maggior dispendio energetico del suo provvisorio impiego: spostare numerosi seggiolini dell'Ikea (quelli da spiaggia, che si aprono) dal giardino detto "Fossa dei Martiri" alla "Torre del prigioniero".
(L) è un lavoratore responsabile, ed ha quindi deciso di svolgere questo compito di primo mattino, approfittando dell'aria fresca e del suo ottimo stato psico-fisico.
Mentre è immerso nella sua attività, una voce dall'alto (ma non così in alto da fargli credere di avere una visione mistica) lo distoglie.
"E tu, che stai facenn' co' sti seggiolini?"
(L), sorpreso di non trovarsi nella consueta solitudine del mattino, volge lo sguardo alla fine della rampa di scale del "Corridoio fortificato", dove un carabiniere attende con le braccia sui fianchi una esauriente risposta.
"Li sposto alla torre. Lavoro qui, io..."
"Ah. Hai visto a uno con la maglia nera e un cappello nero?"
I primi pensieri di (L) sono: questo è il commissario Basettoni che cerca Macchia Nera. E poi: oh, cacchio: io ho la maglia nera.

"Eh? No, è successo qualcosa?"

Errando, (L) crede di dover imbastire un dialogo con il pubblico ufficiale; forse mosso da solidarietà di emigrante.

"Io ti ho chiesto solo se hai visto a uno con la maglia nera e il cappello nero."

Pausa di riflessione di (L).

"No."

"Vabbene. Viene gente qua la mattina?"

"Pochi."

"Tossici?"

"Non so."

"Vabbene. Buon lavoro."

"Grazie."

"Arrivederci."

"Arrivederci."

(L) torna al lavoro, soddisfatto di aver compiuto non solo il suo dovere professionale, ma anche di aver dato il suo contributo di onesto cittadino.

Perchè (L) non aveva visto proprio a nessuno.

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(L)