martedì 13 febbraio 2007

Floozie chi va al cinema e poi fa la recensione.

Bobby, di Emilio Estevez, USA 2006.

Storia:
Dal ’60 al ’63, nel periodo in cui operò alla Casa Bianca quale Segretario alla Giustizia e consigliere presidenziale, rappresentò il volto determinato, collerico e vendicativo dell’Amministrazione Kennedy. Nel ’59 diede anima e corpo per la campagna elettorale di JFK. Tra il ’50 ed il ’54 fu il vice di Joe McCarthy nella “celebre” commissione anticomunista. Ebbe undici figli dalla moglie Ethel.
Ancora storia:
Robert Francis Kennedy, uomo politico, di ottima famiglia, candidato alle ultime primarie democratiche degli anni sessanta. Amato, amabile ed in cammino inarrestabile verso Washington. Il Bobby dei diritti civili, dell’opposizione al Vietnam, della retorica fluente ed evocativa.
Tra storia e mito:
Bobby, l’incarnazione della speranza diffusa, dell’ottimismo collettivo ed individuale, progressista, pacifista, eppur così umano, fatalmente Kennedy. Il bagliore in fondo al tunnel della politica statunitense.

Emilio Estevez, bravo attore, ancor più a suo agio dietro la macchina da presa, decide di battere una via ulteriore, personale, originale ed intelligente.
Il film narra il quattro giugno millenovecentosessantotto (il giorno dell’attentato), così come vissuto all’Hotel Ambassador di Los Angeles da alcuni ospiti dell’albergo, dai camerieri, dai lavoranti, dagli attivisti politici intenti nei preparativi per l’accoglienza del candidato, in un imponente e strutturato affresco alla Altman. Kennedy non compare che nelle scene finali: il regista preferisce descrivere la rifrazione della sua personalità politica nella vita dei protagonisti, quasi fosse una sensazione rilevante e palpabile. Niente politica, poca agiografia, nessun complotto. Solo una vigorosa umanità. Tutto ciò avviene - ed è questo che rende il film consigliabile - con una certa classe: la ricostruzione estetica degli anni sessanta è fine, la colonna sonora è degna (cito solo “Anji” di Simon e Garfunkel e “Spoonful” dei Cream), il cast eccellente. Voto: otto più.

(N)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Undici figli? Naaaaaa, mi sa che Ethel non era molto vergine...di gafi.

Anonimo ha detto...

Ci pensate se facessero un film così però con protagonista Giulio Andreotti?
Titolo "Giulio"
Trama:la rifrazione della sua personalità politica nella vita dei protagonisti,50 milioni di Italiani,quasi fosse una sensazione rilevante e palpabile.
Genere:horror grottesco

Anonimo ha detto...

Voglio un film anche su Bubba.

Anonimo ha detto...

e su gianni vasino nessuno ha ancora fatto un film?

Anonimo ha detto...

no comment sulla scelta del film, non è il mio genere.
ma lo stile letterario della recensione è splendido, quasi impeccabile, peccatto per quella "dietrologia"...
complimenti, voto 9

Anonimo ha detto...

caro ap, noi tutti pensavamo che a te piacesse molto la dietrologia.

Anonimo ha detto...

complimenti per il pezzo, grande recensione..forse nn andrò a vedere il film ma la colonna sonora me la scarico.

Anonimo ha detto...

Cara ladani, la pirateria telematica è un reato! Non lo sai?
Poi masterizzi, eh?

Anonimo ha detto...

per ap e ladani: grazie per i bei complimenti... la settimana prossima vado al cinema e vi faccio un'altra recensione! Oh, lunedì alle 18.15 non dimenticatevi che si gioca a lesotutte!...

Anonimo ha detto...

a me proprio non m'ha detto nulla sta recensione... preferisco quelle di (L) su quel libro lì e poi sui locali.
Lui è BRAVISSIMO.

Anonimo ha detto...

Latipanza regna.Il resto è piacevole letteratura.

Anonimo ha detto...

io so chi sei senza-fucio, occhio..l'flc (floozie intelligence agency)..ti apre il *ucio se ti cucca

Anonimo ha detto...

Scusa, ma come fa FLC ad essere l'acronimo di floozie intelligence agency? Se siete così intelligenti sto stranquillo come holga ad un raduno di scout.

Anonimo ha detto...

...ed infatti flc non è l'acronimo, ma il soprannome.