venerdì 5 ottobre 2007

Hate Parade

Cari amici di Floozie, da giorni medito sulla possibilità di ritagliarmi uno spazio settimanale dove sfogare un pò di frustrazione e condividere tutte le piccolezze quotidiane che rendono la vita un pò meno facile. Oggi finalmente mi sono deciso, perchè mentre ero in macchina e pensavo ai fatti miei ho sentito una notizia alla radio che ha scatenato un attacco di bile anche in una persona mite e moderata come me.
Entrano nella classifica delle cose che odio di più situazioni estemporanee, classici della malsopportazione e tutto ciò che mi infastidisce (relativamente) abbastanza da meritarsi una citazione.
PS: spero di farne una rubrica settimanale, ma non prometto nulla.

Numero 5: Dida, il bugiardo con le gambe lunghe
Tutti sanno che i calciatori non brillano per intelligenza e per correttezza sportiva. Ora l'Associazione Italiana Calciatori (che esiste davvero, n.d.r.) può nominare un degno presidente. Errore decisivo e simulazione a dir poco goffa, sconfessata e stigmatizzata dagli stessi dirigenti del Milan. Eroe dei nostri tempi.

Numero 4: Tiggì, croce e supplizio
Tra cronaca nera narrata ben oltre il limite delle decenza, faziosità, finti scoop, buonismo e rubriche alimentari, è difficile restare calmi e indifferenti (mentre tutti intorno fanno colore).

Numero 3: La distanza di insicurezza
Vorrei comunicare a tutti gli automobilisti di Brescia e provincia, abituali frequentatori della Montichiari-Castenedolo-Brescia, che la distanza che metto tra la mia auto e quella che mi precede non è lo spazio per farmi sorpassare dagli idioti che scambiano la strada per una pista di esibizione. E' il margine per eventuali frenate brusche, deficienti.

Numero 2: L'orologiaio zelante
Venerdì scorso sono entrato dal primo orologiaio che mi è capitato a tiro per sostituire la batteria dell'orologio di (A). Entrato alle 10, sono uscito alle 10 e cinque con la promessa di avere una nuova batteria nel pomeriggio (dice che è un modello particolare).
Dopo una settimana, sto ancora aspettando. Quando mi incontrate per strada chiedetemi chi è, così sapete dove non andare.

Numero 1: Padoa Schioppa
«Mandiamo i «bamboccioni fuori di casa», con questa colorita espressione il ministro Padoa-Schioppa ha spiegato le misure "aiuta" 20-30enni previste in Finanziaria. «Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un'idea importante».
Sono certo che molti padri hanno un'altra idea su chi mandare fuori dai cog*ioni.
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(L)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro il mio nipotino,quando ti sorpassano così ,accelera chiudendo loro lo spazio per rientrare e siccome sarai l'ultima cosa che vedranno prima di stamparsi contro un camion sorridi sempre mentre li saluti dal tuo finestrino:se non sei maleducato!

Anonimo ha detto...

nei confronti dei prepotenti della strada, ti consiglio più semplicemente di alzare il palo. E' tanto liberatorio. Occhio a quelli che hanno l'aria incazzosa ed una doppietta sotto il sedile, però! Non è mai una buona idea farsi impallinare.

Anonimo ha detto...

mi dissocio dalla polemica sui telegiornali: a me piacciono le puppe al vento e la rubrica gusto.

Anonimo ha detto...

per dire la mia anche sulle altre invettive:
- su dida e padoa schioppa: son d'accordo;
- sull'orologiaio: vedi sopra (automobilisti).

Anonimo ha detto...

a giudicare delle ca*ate che fanno vedere, guarnite e impiattate per gente che non ha la minima idea di cosa sia la buona cucina (cioè semplicità e sostanza riducendo al minimo i condimenti che coprono i sapori base, a mio modesto avviso) si dovrebbe chiamare "rubrica guasto (l'appetito)"

Anonimo ha detto...

però c'è il macellaio il cui motto è "evviva la ciccia!", c'è l'esperto di vini e la rassegna delle sagre del tartufo. moooolto meglio di certa cronaca giudiziaria o di certe analisi politiche.

Anonimo ha detto...

mi scuso ufficialmente sul floozie di essermi accanito contro il ministro della giustizia, idolo indiscusso dei flooziesti.

p.s rientro nella tua top 10 hate parade?

Anonimo ha detto...

i hate:

1) cannot use roads like bathroom
2) tourists
3) cannot drink alcoholic beverage on the roads
4) the war
5) pepsi cola

Anonimo ha detto...

michele santoro non mi fa rabbia.
mi fa pena.
e mi muovono a umana compassione anche quelli che hanno scoperto adesso che questo giornalista è un forcaiolo giacobino fazioso, privo di etica professionale.

clemente se hai bisogno di asilo politico questo blog è casa tua!
Se ci fai tutti bidelli a ceppaloni giochiamo a briscola tutto il giorno e chiamiamo le carte in codice:

donna di spade = montalcini
asso di denari = andreotti
due di coppe (con briscola a bastoni) = prodi
settebello = tutti quelli con la faccia in un certo modo

Anonimo ha detto...

punto 5)condivido, non sono previste le dimissioni x i calciatori? secondo me dovrebbe dimettersi;
4)le rubriche di cucina dei tiggì dovrebbero in effetti chiamarsi "(cattivo) Gusto", datosi che dopo averci ammorbato l'esistenza con guerre, dittature, politici ladri e incapaci, livello di insicurezza alle stelle e mondo che va rotoli, il timballo di strutto coi peperoni mi va di traverso. Si salva invece: lo speciale calendari di Studio Aperto;
3)io ho approntato un ariete estraibile sotto il cofano della mio clio, ma con quelli della bassa non c'è speranza, soprattutto se guidano una golf;
2)eheh;
1)pensa invece che secondo me non ha detto cose così stupide. O meglio, poteva certo specificare il senso del discorso, come ha fatto oggi, dicendo che uno degli elementi di rovina della nostra generazione sono stati i genitori 68ottini e l'eccessivo permessivismo della loro "educazione".

Anonimo ha detto...

non mi sembra proprio un discorso di educazione più o meno permessivista,ma di un pessimo mercato del lavoro:quanta gente in gamba sta a casa coi veci perchè uscirne vorrebbe dire rischiare di non pagare l'affitto a fine mese?
Finchè un datore di lavoro può tenerti per le palle con contratti rinnovabili di mese in mese o dopo sei mesi di contratto licenziarti all'ultimo giorno impunemente quando per sfruttarti fino in fondo ti diceva sempre "continua così e ti riconfemiamo",col cavolo che faccio un mutuo o un contratto di affitto annuale.
Vorrei che P.S. provasse a trovare lavoro adesso e le sue parole semplificatorie mi convincono ancora di più della distanza dei nostri vecchi politici dall'attuale e problematica vita reale dei governati.

Anonimo ha detto...

ma guardate che il discorso è più semplice: uscita infelice e offensiva. a parte il riuscire a vivere da soli o meno, se ho voglia di stare con la mia famiglia ci resto e sono sacrosanti ca**i miei.

poi mi piacerebbe sapere come si fa a diventare ministro, giusto per vedere se la lezione di moralità ha solide basi.

Anonimo ha detto...

se il problema fosse una libera scelta tra lo stare coi genitori o andarmena fuori casa,sarei anche in accordo con P.S. nel considerare dei bamboccioni un pò viziati quelli che si fanno fare tutto da mammà.
Il problema è che per molti restare in casa è un frustrante obbligo,non certo una comoda scelta e sentirsi pura dare del bamboccione fa proprio diventare verde-Hulk.

Anonimo ha detto...

beh in effetti se uno sceglie di starsene a casa sono fatti suoi...non giudico chi fa scelte di vita diverse dalla mia (nn ho ben capito perchè uno dovrebe esserne obbligato..ma tant'è). Però nn mi convince neanche un pò il discorso: il problema è il mercato del lavoro. Questo argomento nn esiste. Mio padre e mia madre, a poco più di vent'anni, con due figli sul groppone e di fronte un mercato del lavoro che non era certo migliore dell'attuale (se pensate che la precarietà l'abbiano inventata oggi..seee ciao) bhe hanno stretto i denti (e forse pure qualcos'altro)e hanno messo su casa. Punto. Io stesso nel mio piccolo microscopico,con molte meno difficoltà, pure precario da quasi cinque anni e se va tutto va bene se ne prospettano minimo un altro paio, mi son buttato qualche anno fa, perchè sentivo di aver bisogno di spazi miei e di costruire qualcosa da solo.La cosa strana è che non mi pare di essere un eroe. In giro xl'Europa io e dani abbiamo conosciuto un sacco di gente mica punkabbestia o fulminati, gente normalissima che esce di casa a 18 anni...trovo che Padoa non abbia dato giudizi così lontani dalla realtà, secondo me il problema è trovarci a far parte di una generazione in cui abbondano i "18enni forever", incapaci di saltare il fosso. Naturalmente generalizzare come ha fatto lo schioppa non serve a un piffero, mica tutti quelli che se stanno a casa sono dei figli'e mammà. Che ne dite?

Anonimo ha detto...

ciao apo, non conosco la situazione dei tuoi genitori nello specifico, però dire che ci fosse precarietà negli anni 60-70 o dire che fosse come ora mi sembra un po' eccessivo. è vero che se volevano ti lasciavano a casa per altre ragioni, però i contratti da un mese alla volta o a progetto, li hanno "inventati" proprio a fine anni 90' in tendenza con il mercato del lavoro del resto d'europa. che in europa se ne vadano di casa a 18 anni o giù di lì è verissimo. bò, io ultimamente con compare (L) avevo pensato anch'io di andarmene di casa, ma in realtà ho capito poi, che non ne sentivo una necessità immediata, quindi per il momento ho lasciato perdere. una cosa per me è sicura, che anche con un lavoro precario si può andar via di casa (tu e altri lo avete dimostrato) però se la condizione di precarietà mette ansia, meglio starsene a casa con mammà e aspettare momenti migliori.per quanto riguarda l'affermazione di pd sciòpa, francamente non mi sono offeso, la cosa che non riesco a capire, è cosa ci sia di non dignitoso o di sbagliato nel decidere di starsene a casa oltre i 30. chissenefrega di cosa fanno nel resto d'europa o del mondo, io faccio come c*zzo mi pare che è la cosa migliore.

Anonimo ha detto...

ok, se uno se ne vuol stare a baita sua son cazzi suoi, siam d'accordo...voglio fare un discorso generale, anche se l'ho buttata sul personale per essere più chiaro nessuno si senta chiamato in causa per carità!Ognuno di noi ha i suoi motivi per essere rimasto a baita o per esserne uscito, ma non è questo il punto che mi interessa. Il fatto è che mi pare che quel "bamboccioni"sottolinei bene il fatto che la nostra generazione abbonda di gente che non sa/non vuole/non gli interessa costruire altro dopo la fase adolescenziale/studentesca rimanendo forever, appunto, "bamboccione".

Anonimo ha detto...

Io sono però sicuro che se i ggiovani con 2 ggi potessero veramente avere la possibilità di scegliere,cioè avere delle valide alternative,la maggioranza uscirebbe senza esitazione.
Nessuno pretende il posto fisso fisso come conditio sine qua non per andarsene,ormai i più sanno che il presente e il futuro è il lavoro flessibile,ma garanzie e stipendi tali da rendere il lavoro flessibile non per forza sinonimo di precario.
P.S. poi si contraddice:dice che ci sono i bamboccioni,ma è consapevole che per molti servono degli incentivi in forma di ammortizzatori sociali per non avere tanti elettori fuori casa ma a rischio di finire al confine della soglia di povertà.

Anonimo ha detto...

tranquil chiovve, non mi son sentito tirato in causa, ghe mancares. anch'io l'ho messa sul personale per rendere meglio l'idea. ciao carmelitano