Ditemi: negli ultimi 15 anni qualcosa vi ha fatto ridere più dei Simpson?
Se la risposta è sì, allora mi sono perso qualcosa di altrettanto geniale, e voglio recuperare.
Se la risposta è no, andate al cinema a vedere un film che è, tutto sommato, all'altezza delle stagioni d'oro dei Simpson. Sicuramente piacevole, molto ben fatto (la cura del dettaglio e le spassose sequenze "periferiche" sono un marchio di fabbrica) e solidamente retto su una trama che lascia spazio a molte divagazioni e ad alcune scene corali stupende.
Se la risposta è sì, allora mi sono perso qualcosa di altrettanto geniale, e voglio recuperare.
Se la risposta è no, andate al cinema a vedere un film che è, tutto sommato, all'altezza delle stagioni d'oro dei Simpson. Sicuramente piacevole, molto ben fatto (la cura del dettaglio e le spassose sequenze "periferiche" sono un marchio di fabbrica) e solidamente retto su una trama che lascia spazio a molte divagazioni e ad alcune scene corali stupende.
Come in molti episodi della serie tv, a rubare la scena è Homer (sapientemente coadiuvato da Bart) inizialmente protagonista in negativo e "miccia" narrativa, infine eroe acclamato dall'intera città.
La trama: il lago di Springfield ha raggiunto livelli di inquinamento preoccupanti (persino la zattera che ospita il concerto dei Green Day si è sciolta, mettendo fine alla rock band) e basterà un altro semplice gesto irresponsabile per provocare una crisi irreversibile.
Nel frattempo Homer stringe un soldalizio emotivo con un maiale incontrato al Krusty Burger, e se ne prende cura portandolo a casa. Provate a indovinare dove smaltirà il piccolo silos di rifiuti organici...
Così il governo isola la città di Springfield sotto una cupola di vetro dalla quale è impossibile fuggire, e l'intera comunità decide di fare giustizia sommaria e farla pagare ai Simpson.
Fortunatamente, Maggie trova una via di fuga per sè e la sua famiglia, e tutti e cinque riparano in Alaska.
Ma dalla loro fredda residenza i Simpson scoprono che il governo vuole distruggere Springfield e trasformare in attrattiva per turisti la voragine che ne risulterà. Tutti, tranne Homer (che non ha dimenticato la pubblica fustigazione) decidono di tornare indietro, ma sono presto catturati. Homer, in seguito ad una esperienza mistico/sciamanica, decide di tornare sul luogo del misfatto e salva l'intera città dalla catastrofe, ottenendo di nuovo il rispetto della sua famiglia e della comunità.
La cosa migliore: non ci sono passaggi a vuoto; da Lenny e Carl a Cletus (il bifolco allocco), tutti dicono qualche battuta riuscita e contribuiscono a rendere esplicito il genio ironico di Matt Groening. Anche il messaggio ecologista di fondo riesce a passare senza appesantire il film (si può essere impegnati e ridere di gusto, ma alcuni non lo sanno).
La cosa peggiore: molte sequenze sono rivisitazioni (riuscite) di cosa già fatte vedere. Certo, è dura pescare ancora nell'originalità dopo tutti questi anni, e forse è meglio andare sul sicuro dal momento che non ci vanno solo i fissati al cinema. Però la fuga, lo sciamano, la crisi affettiva tra Homer e Bart con Flanders in mezzo non sono proprio il top della novità.
Chicche: il doppiaggio, specie quello "sopra le righe" di Lisa, è ancora più curato. La scena di Bart in skate completamente nudo e di "Spider Pork" sono destinate a diventare classici. Poi Homer che trinca birre da "Eski Moe's", le citazioni e le parodie, e la prima parola di Maggie...
Consigliato? Sì, decisamente. Andate a gratificare (con i soldi del biglietto) il genio di uno che è giustamente diventato ricco sfondato grazie al frutto della sua creatività. E che in più ci ha fatto ridere in tutti questi anni.
-
La trama: il lago di Springfield ha raggiunto livelli di inquinamento preoccupanti (persino la zattera che ospita il concerto dei Green Day si è sciolta, mettendo fine alla rock band) e basterà un altro semplice gesto irresponsabile per provocare una crisi irreversibile.
Nel frattempo Homer stringe un soldalizio emotivo con un maiale incontrato al Krusty Burger, e se ne prende cura portandolo a casa. Provate a indovinare dove smaltirà il piccolo silos di rifiuti organici...
Così il governo isola la città di Springfield sotto una cupola di vetro dalla quale è impossibile fuggire, e l'intera comunità decide di fare giustizia sommaria e farla pagare ai Simpson.
Fortunatamente, Maggie trova una via di fuga per sè e la sua famiglia, e tutti e cinque riparano in Alaska.
Ma dalla loro fredda residenza i Simpson scoprono che il governo vuole distruggere Springfield e trasformare in attrattiva per turisti la voragine che ne risulterà. Tutti, tranne Homer (che non ha dimenticato la pubblica fustigazione) decidono di tornare indietro, ma sono presto catturati. Homer, in seguito ad una esperienza mistico/sciamanica, decide di tornare sul luogo del misfatto e salva l'intera città dalla catastrofe, ottenendo di nuovo il rispetto della sua famiglia e della comunità.
La cosa migliore: non ci sono passaggi a vuoto; da Lenny e Carl a Cletus (il bifolco allocco), tutti dicono qualche battuta riuscita e contribuiscono a rendere esplicito il genio ironico di Matt Groening. Anche il messaggio ecologista di fondo riesce a passare senza appesantire il film (si può essere impegnati e ridere di gusto, ma alcuni non lo sanno).
La cosa peggiore: molte sequenze sono rivisitazioni (riuscite) di cosa già fatte vedere. Certo, è dura pescare ancora nell'originalità dopo tutti questi anni, e forse è meglio andare sul sicuro dal momento che non ci vanno solo i fissati al cinema. Però la fuga, lo sciamano, la crisi affettiva tra Homer e Bart con Flanders in mezzo non sono proprio il top della novità.
Chicche: il doppiaggio, specie quello "sopra le righe" di Lisa, è ancora più curato. La scena di Bart in skate completamente nudo e di "Spider Pork" sono destinate a diventare classici. Poi Homer che trinca birre da "Eski Moe's", le citazioni e le parodie, e la prima parola di Maggie...
Consigliato? Sì, decisamente. Andate a gratificare (con i soldi del biglietto) il genio di uno che è giustamente diventato ricco sfondato grazie al frutto della sua creatività. E che in più ci ha fatto ridere in tutti questi anni.
-
(L)
15 commenti:
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
Non ho visto Elvis
link per sapere se le sai DAVVERO tutte sui simpsons
http://www.snipp.org/aggeggioso/trivia/super.html
Bè, se c'è Cletus Bifolco Allocco è da vedere.
Io, alla domanda "consigliato?", rispondo "certo certosino"...
tre pirla vestiti da simpson che parlano di...simpson. ma vi rendete conto come siete messi? aa qualcuno di voi 3 sc*pa? secondo me no
Dida premio oscar come miglior attore non protagonista nel film "celtic-milan" di ieri sera.
Appena visto filmato Dida. Non c'è veramente limite all'indecenza.
Comunque godo di brutto.
annoiatissimo ha detto...
tre pirla vestiti da simpson che parlano di...simpson. ma vi rendete conto come siete messi? aa qualcuno di voi 3 sc*pa? secondo me no
neanche secondo me. ma in fondo ognuno ha i propri problemi
e i grin dei che suonano la colonna sonora con il gobbo con su scritto "dadadadadadadada"? muahahahahahahahah
spider pork spider pork il soffitto tu mi spork
Ibrahimovic.
mah... sarà che le mie conoscenze geografiche lasciano a desiderare ma non scorgo lettori scandinavi.
tuttavia, caro amico svedese, visitandoci hai avuto un'ottima ikea.
non vedo fizzonasco sulla mappa, eppure noi dipendenti in pausa pranzo leggiamo sempre il floozie
ma quindi fizzonasco non è un luogo di fantasia?!
fantasia?Fizzonasco frazione di Pieve Emanuele, famoso per il mercatone e contiguo a Rozzano, paese dove sono cresciuti Biagio Antonacci e Michele Alboreto
è tornato il nostro contatto scandinavo, ma ormai noi ci siamo affiliati alla cosca dei pievesi
Posta un commento