... E' una finta sul ring.
... E' una fiamma che esplode nel cielo.
... E' un gelato al veleno!
Giovedì.
Cominci con un'aria di superiorità che non sembra nemmeno appartenerti. Sicura, liberatoria.
Bè, mi chiamerà. L'ho chiamata io l'ultima volta. E' stata fredda, era in giro. Con qualche amica. Normale, un po' fredda. Non voleva parlare. Mi richiamerà, magari appena torna a casa.
Magari riesco ad uscirci già oggi. Anche sul tardi, chissenefrega del lavoro.
Non ha chiamato. Cerchi un motivo valido, ne trovi cento. L'unica cosa che non trovi più è la tua superiorità. Chissà dove l'hai lasciata. Forse il legittimo proprietario è passato a ritirarla.
Sono passate meno di sei ore. Grandioso.
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Venerdì.
Conosco la sensazione, perchè ho provato a smettere di fumare un paio di volte.
Dipendenza psicologica. Fissare il telefono ad intervalli sempre meno distinti è come fiutare nell'aria del tabacco che brucia (e brucia, brucia, brucia, Johnny...); come fissare le labbra che tirano e tu te ne stai lì, a fissarle ipnotizzato.
Puoi ma non vuoi. Vuoi ma non puoi, come accidenti era?
Esci dal lavoro, ti lasci inghiottire dall'oblìo di un divano e di una tv accesa su Mtv.
Il rumore degli occhi ti accompagna, nel sonno e in frammenti di sogno.
Intanto, lei non ti ha chiamato.
Tu nemmeno. Vuoi dimostrare che sei un duro, che meriti più attenzione, che il ghiaccio si scioglie solo se fa caldo. Com'è che fa così freddo qui? Chi ha lasciato la finestra socchiusa?
O forse è l'orgoglio. Oltre a farti sentire molto più stupido, ti mette freddo sotto i vestiti.
Io preferisco l'estate, il solleone, il caldo.
Che brucia, brucia, brucia...
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Sabato.
Esco, vado al lavoro. Sono al lavoro.
So che lei era oltre i vetri. Dannati riflessi, non mi lasciano vedere oltre.
Lei lavora lì, nel bar. Proprio sotto casa tua. Lei ti vede e tu no.
Da quando la conosci non sei mai riuscito a prendere un caffè prima di andare via.
Da quando la conosci non sono mai passati tre giorni senza sentirla.
Da quando la conosci vorresti chiamarla, e vederla, e...
Invece me ne sto qui, ad aspettare.
Cristo, che nervi.
Adesso la chiamo.
Fanculo, non la chiamo.
Perchè non mi chiama?
E se la chiamassi io?
Guardo il telefono.
... E' una lama sottile.
... Una scena al rallentatore.
(L)
3 commenti:
"Le donne non sono fatte per essere capite ma per essere amate".
L'ha detto O. Wilde e non un pirla qualsiasi.
Non razionalizzare,non cercare spiegazioni,non mangiare il dolce fiore del loto della commiserazione.
Se ti piace rincorrila ovunque,prendi quel maledetto caffè:solo allora saprai se ne valeva la pena.
Se il tuo unico obiettivo è continuare a scrivere post intriganti ed avvincenti, facendo così aumentare i contatti al blog, non chiamarla. Ma se non è così, e mi sa che non è così, potresti fare molte cose, ad esempio -che ne so?- chiamarla.
Ehi Mr L volevo lasciarti una storica frase d'incoraggiamento, ma non ho trovato di meglio di "Gli eroi non hanno buon odore" (Gustave Flaubert).Se capirai quello che il vecchio Flaub voleva dirci, potrai passare all'azione.
...e poi lo spieghi anche a me?
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